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# 21 – Carnage – I parte

 

di Carmelo Mobilia

 

 

 

Le luci rosse e blu lampeggiavano senza sosta e la sirena riecheggiava per le strade. Le auto facevano largo alla volante che sfrecciava in direzione del luogo del delitto. Aveva ricevuto una chiamata d’emergenza: pareva che alle case popolari si fosse consumato un orribile delitto. L’agente Vin Gonzales e la sua partner Sarah Berryarrivarono sul posto e lo scenario che li accolse era quello di un film dell’orrore. Corpi smembrati, letteralmente fatti a pezzi. In terra, tanto di quel sangue che sembrava d’essere sul set di Shining.

<Chiama quelli della centrale. Fa venire solo gente con lo stomaco forte ...> disse Vin, mentre la sua collega distoglieva lo sguardo da quello spettacolo raccapricciante.

Quando il tenente Sabrina “Bree” Morrell e quelli dell’unità CSI raggiunsero il luogo, si accorsero che la Berry non aveva esagerato, nella descrizione. C’era di che vomitare, lì.

Bree cercava di mantenere il suo consueto distacco, ma stavolta era difficile anche per lei.

<Le vittime?> chiese a Gonzales.

<Quattro ragazzi, tra i venti e i venticinque anni. Dagli abiti – o meglio, da quel poco che ne resta – sembrano far parte dei Crips.

<Cristo Santo ... ma chi può aver fatto una cosa simile? In quindici anni di servizio non ho mai visto niente del genere ...> disse uno dei poliziotti.

<Perché non c’eri qualche mese fa alla clinica della Oscorp> disse la Morrell <Stesso scempio di corpi. Non era opera di un essere umano.>

L’agente della scientifica Ben Reilly non potè che confermare tale ipotesi, dentro di se. Quel massacro sembrava davvero compiuto da quello stramaledetto parassita alieno che s’era impossessato di suo figlio. Cosa doveva fare per liberarsene?Era troppo desiderare che quel mostro sparisse dalla sua vita?

<Tenente Morrell, venga a vedere ...> Damon Ryder, il collega di Ben, richiamò l’attenzione. Al buio non la si distingueva molto bene, ma illuminando la parete con la torcia si poteva leggere “3W” scritto col sangue delle vittime. Un macabro graffito.

<3 W ... W-W-W.... e che cosa vuol dire?> chiese Bree.

<Non ne ho la minima idea ... credo sia una specie di monito. > rispose Vin.

Le loro supposizioni vennero interrotte dalla lite che proveniva dall’ingresso.

<Ho detto che non si può entrare! Va via!> disse uno degli agenti.

<Quattro ragazzi massacrati come animali da macello e io “non posso entrare”? Chi state coprendo? Il Ragno Rosso?  Oppure quell’altro pazzo mascherato, quel “Prowler”?>

<Jack Morris ... dio mio, ma come fa ad arrivare sempre per primo?> sospirò la Morrell <Mandatelo via, niente stampa! Lasceremo una dichiarazione più tardi!>

<Il tempo di inquinare le prove e inventarvi una storia che copra questo macello?> disse ancora Morris.

<EHI!> gli gridò contro Vin <Ma chi cazzo sei per fare accuse simili, eh? Primo, noi non inquiniamo nulla. Inoltre, il Ragno Rosso è stato prosciolto dall’accusa di omicidio, per cui non ha bisogno di alcuna “copertura” da parte di nessuno!>

<Allora perché m’impedite di scattare delle fotografie?  Non me la date a bere!>

<Oh, se non te ne vai ti faccio saltare i denti!>

<Certo, prendervela con gli innocenti ... in questo siete bravi,voi sbirri! Perché non vai a manganellare qualche negro, Gonzales?>

Vin partì in quarta pronto a prendere a pugni il giornalista, ma i suoi colleghi lo trattennero, impedendogli di raggiungerlo.

<Basta con queste sceneggiate! Sta composto Gonzales! E tu Morris, se non ti levi dalle palle ti sbatto dentro per intralcio alle indagini!> tuonò Sabrina Morrell con una grinta da sergente dei Marines.

Ben cercò di convincere Jack Morris  a seguire il consiglio.

<Ti  conviene darle retta. Guarda che dice sul serio.>

<Mi ricordo di te ... sei l’amico di Jessica ...quello di New York.>

<Ben Reilly, esatto. Ascolta, devi allontanarti di qua.>

<Senti Ben, mi sei simpatico e ti ringrazio ancora per l’altra volta [Nel # 16] ma se vuoi farmi credere che questo è opera di un regolamento di bande e non di un metaumano come il Ragno Rosso, sei veramente fuori strada!>

Sentir parlare del suo alter ego in questo modo lo mortificava. A nulla era servita la confessione di Tarantola Nera sull’omicidio Ellis. [Webspinnes # 38 ] per lui il Ragno Rosso era un omicida, un criminale ... una minaccia, per dirla come ai tempi del Bugle. Che fosse stata proprio Jessica Carradine ad averlo influenzato negativamente in quel modo? Comunque, non era il momento di pensarci... la priorità ora andava al caso di omicidio. Se davvero era opera del simbionte, era responsabilità dl Ragno Rosso occuparsene.

 

Qualche notte dopo.

 

A bordo della decappottabile vi erano cinque ragazzi armati. Erano Jerome e altri membri della gang dei Crips, che giravano per il quartiere per vendicare i loro “fratelli” uccisi.

<Cosa ti fa credere che siano ancora qui?>

<Quelli che hanno ammazzato Johnny e i ragazzi sapevano dove viveva, quindi dovevano conoscerlo, per cui potrebbero essere ancora qui. Girando per il quartiere li attireremo allo scoperto>

<Ehi il tizio del Chronicle ha detto che è potrebbe essere stato quell’Uomo Ragno Rosso ...che facciamo se è stato lui?>

<Cazzate. Non è stato lui. Ho sentito Johnny dire che aveva sparato a 3W dei Bloods. Per me sono stati loro, mi ci gioco le palle. Gli hanno tenuto un agguato per vendicarlo. E’ quello che avrei fatto anch’io.>

<Però sarebbe figo se apparisse il Rosso. Vorrei riprenderlo con la mia telecamera e poi metterlo in un videoclip.>

<Finiscila, Mickey. Non siamo qui per cazzeggiare.>

<Eddai su, non prendertela così:  voglio solo riprendere la nostra vendetta, così ce la possiamo rivedere alla tele tutte le volte che vogliamo, come un DVD di John Woo!> gli rispose l’amico, zoomando con la videocamera e facendogli un primo piano.

<Ehi ho sentito di un tizio che dice che il Punitore è arrivato in città, e che ha compiuto una strage in una vecchia officina o qualcosa del genere...>

<Cazzo, il Punitore è una bestia! Contro di lui non la franca nessuno! Ho letto su internet che è una specie di ex Marine o un berretto verde...>

<Ehi e se fosse stato lui a fare secchi Johnny e gli altri?>

<Oh adesso piantatela di farvela sotto!Ho promesso alla sorella  di Johnny che avrei fatto secco il bastardo che l’ha ucciso, fosse pure Rambo in persona! Gli spareremo alle palle, chiunque sia stato. Se te la prendi con uno dei Crips te la prendi con tutti noi!> disse Jerome, deciso e risoluto.

<Ehi, ho visto qualcuno laggiù!> disse Mickey, puntando la sua videocamera nella stessa direzione <Indossava una specie di maglietta rossa! Il bastardo ci stava spiando!>

<E’ uno dei Bloods, mi ci gioco le palle!>

< Becchiamolo!>

Jerome sterzò con l’auto e imboccò la strada indicatogli. Mickey riprese a dire:

<L’ho visto di nuovo, ha imboccato quel vicolo!>

<Cazzo, è nostro! Da qui gli blocchiamo la strada!> scesero dalla macchina tirando fuori l’artiglieria e inserendovi i caricatori. Arrivarono in fondo al vicolo e videro la figura in rosso accucciata in un angolo.

<Non nasconderti> gli disse Jerome <Non hai modo di fuggire, stronzo. Alzati, devo  farti alcune domande.>

La risposta fu un brutale ringhio animale. La figura rosso sangue balzò su di loro con spaventose zanne e lunghissimi artigli, compiendo un massacro uguale a quello alle case popolari. E anche questa volta,  i testimoni trovarono sul muro adiacente la scritta “3W” fatta con il sangue delle vittime. Non fu la sola cosa che trovarono: sotto un cassonetto della spazzatura venne ritrovata anche la telecamera di Mickey, ma quando la polizia arrivò sul posto, di quel video non v’era più traccia.

 

Al “Maracaibo”, alcune sere dopo.

 

<Alla tua ragazza non scoccia che sei uscito con me, stasera?> domandò Vin.

<Ehi, non è che mi tenga al guinzaglio ... e comunque no, Helen era stravolta dopo il lavoro e si è buttata sul divano. E noi è da un pezzo che rimandiamo la nostra birra settimanale.> gli rispose Ben.

<Già avevo bisogno di staccare un po’ ... questa storia dei Crips mi sta mandando ai matti.>

“A chi lo dici” vi avrebbe voluto dire Ben, ma preferì tacere. Da quando erano cominciati quei brutali omicidi non passava sera che il Ragno Rosso non volteggiasse per la città per scoprire se davvero a compiere quei massacri fosse stato veramente il simbionte. Non che avesse delle prove al riguardo. Solo, un terribile presentimento. Pregava di sbagliarsi, che l’assassino – per quanto disgustoso e perverso – potesse essere qualcuno di meno pericoloso. Carnage aveva una forza spaventosa, ma soprattutto non faceva scattare il suo senso di ragno. Era forse l’avversario più temibile che potesse affrontare. Come se il nuovo Hobgoblin non gli creasse già abbastanza problemi ...

<Oh ci sei?> Vin lo richiamò alla realtà.

<Si, scusami ... era sovrappensiero. Mi sa che mi faccio un'altra Guinness.>

<Si anch’io ... tanto domani sono di riposo. Sai cosa mi fa davvero impazzire? Quella scritta che hanno trovato sui luoghi del delitto ... “3 W”. Non so che cosa vuol dire, eppure mi dice qualcosa ... non riesco a mettere a fuoco, e la cosa mi fa innervosire.>

<Ho visto. L’altra sera stavi per stendere quel giornalista ... >

<Jack Morris? Ah, che si fotta ....>

<Vin, ti caccerai nei guai se non impari a controllarti ...>

<Ehi, ma non hai sentito di cosa ci accusava? Quelli come lui infamerebbero persino il Papa pur di scrivere un pezzo ... a me stanno sulle palle. Uh scusa ... so che hai un cugino che lavora in un quotidiano...>

<Si, Peter. Beh .... non tutti i giornalisti sono così, però si, capisco cosa vuoi dire. Mi ricordo che… cioè mio cugino mi ha raccontato che al Bugle  il vecchio JJJ non faceva altro che...>

E per un momento Vincent Gonzales fu come fuori dal mondo. S’era estraniato, la sua mente era da un’altra parte. Fu un’illuminazione, un’intuizione improvvisa. Seguì quell’impulso alzandosi di scatto.

<Scusami, devo verificare una cosa.> gli rispose l’amico di fretta, uscendo di furia dal locale.

<Ehi ma dove vai?> disse Ben sorpreso dalla reazione. Di solito era lui a scappare così di corsa, quando il suo senso di ragno pizzicava. Dov’è che doveva andare con quella urgenza? Cosa doveva “verificare”?

 

Alla centrale di polizia, Vincent era andato nell’archivio. La molla che involontariamente Ben gli aveva fatto scattare lo aveva spinto fin li. Cercava alla lettera W, e finalmente trovò quanto stava cercando. L’intuizione si rivelò esatta. Dentro di sé avvertì quel senso di soddisfazione che si prova quando ci si accorge di aver avuto ragione.  Si rilesse il fascicolo una seconda volta, quasi a voler ribadire a se stesso di essere nel giusto,  dopodichè uscì dall’archivio e si precipitò in auto per seguire la sua pista, andando contro alla regolare procedura che prevedeva che avvertisse i suoi superiori di quella sua intuizione e di lasciare proseguire a loro le indagini. Ma Vincent era un po’ una testa calda, preferiva assecondare il suo istinto piuttosto che il buon senso,  e una lavata di capo in più o in meno non gli avrebbe cambiato la vita.

Non si accorse minimamente della presenza di Ben, che lo aveva seguito. Non gli era piaciuto dover pedinare un amico, ma voleva scoprire cosa stava succedendo. Entrò nell’archivio e prese in mano il fascicolo che consultato in precedenza da Vin; era facile capire quale fosse, perchè alla lettera “W” aveva lasciato un gran disordine, riponendo la cartella interessata alla meno peggio. Ben lesse il documento e capì che cos’è che aveva spinto l’amico a comportarsi in quel modo. Era la scheda di un ragazzo che aveva arrestato lui stesso in passato, Wally Washington Williams, sopranominato dagli amici 3W, per le sue iniziali. Erano 3 “W”, proprio come le 3 “J” di J. Jonah Jameson.  E’ stato quando aveva sentito chiamare l’editore del Bugle “JJJ” che a Vin era venuta la folgorazione.

Wally Washington Williams era un ragazzo afroamericano di 21 anni. Quando ne aveva otto, i suoi genitori morirono in un incidente e luì andò a vivere con gli zii – Aaron e Margaret. Ben avvertì una sorta di dejà vu: era la stessa cosa che era accaduta a lui – o meglio a Peter, di cui lui aveva gli stessi ricordi – quando venne adottato da zio Ben e zia May quando morirono i suoi. Eppure c’erano diverse differenze tra la sua storia e quella del ragazzo. Primo, Wally non era solo ma aveva una sorella, una bambina di quattro anni di nome Clare. E secondo, dettaglio forse più importante, stando al rapporto degli psicologi, i suoi zii non erano amorevoli come lo furono con lui i Parker; avere due bocche in più da sfamare non aveva reso felice Aaron Williams , che non faceva altro che inveire contro i nipoti, mentre la zia affogava nell’alcool i propri disagi. Non era certo l’ambiente ideale in cui crescere. Il ragazzo cercò la via di fuga da quella vita fatta di miserie nello sport, coltivando il sogno di diventare una star del basket ... ma gli osservatori non lo ritenevano bravo abbastanza. Lo scartarono e lui non la prese bene: mandò al pronto soccorso uno di essi quando lo scartò ad un provino, finendo in riformatorio, dove certo la sua vena di rabbia e violenza non diminuì.

Ma il peggio doveva ancora venire.

<Mio dio ...> esclamò Ben leggendo le righe successive.

Quando aveva sedici anni, sua sorella rimase vittima di uno scontro a fuoco tra i Crips e i Lobos King, venendo colpita da un proiettile vagante. Questa tragedia finì col fare impazzire definitivamente Wally, che si unì alla gang rivale – i Bloods  - diventandone uno dei membri più pericolosi e finendo diverse volte in prigione. Era dunque lui l’assassino? C’era il movente. Ma come poteva un ragazzo compiere quella carneficina? E soprattutto perché firmarla? Un depistaggio voluto da qualcun altro, forse ... comunque era una pista, una pista che Vin stava seguendo caparbiamente.

 

Quartiere di Mid Market, Tenderloin.

 

Aaron Williams rientrò a casa dopo l’ennesima giornata passata alla fabbrica della birra. Non c’era l’ascensore e salire fino al quinto piano diventava ogni giorno più faticoso. Non vedeva l’ora di arrivare a casa, farsi un bel bagno caldo e poi mangiarsi la cena che sua moglie Maggie gli aveva preparato. Aprì la porta di casa, e trovò la luce del soggiorno spenta. Non c’era nemmeno la TV accesa. Una cosa veramente insolita: a quest’ora solitamente Maggie era davanti allo schermo a guardare quell’insulsa telenovela argentina.

<Maggie! Com’è che stai al buio? Hai preparato la cena? Ho fame.> non ricevette alcuna risposta.

<Oh mi hai sentito? Ho detto che ho fame ... ma si può sapere dove cacchio sei?>avanzò ma dopo alcuni pazzi scivolò sul pavimento bagnato, finendo con il sedere per terra e imprecando.

<Maggie! Ma che cazzo hai versato sul pavimento? E’ viscido, pare ...SA-SANGUE?> esclamò incredulo <MAGGIE!!!!!>gridò terrorizzato con tutto il fiato che aveva in corpo ma, di nuovo, nessuna risposta. Improvvisamente una forza spaventosa lo sollevò da terra, sbattendolo contro il muro.

<Ciao, zio Aaron ....>

Era una creatura spaventosa, un demone uscito da un incubo. Aaron Williams rimase pietrificato davanti a quel volto mostruoso.

<Oh non mi riconosci ... neanche zia Maggie c’è riuscita. In effetti sono molto cambiato da quando abitavo qui e mi riempivi di cinghiate...>

 Il viso della creatura sembrava ribollire e poi aprirsi a metà; sotto quel fluido rossastro Aaron riconobbe il viso di suo nipote.

<W-WALLY?> chiese, incredulo <Ma co-cosa sta succedendo??>

<Cosa, zio? E’ molto semplice... anzi, in realtà non lo è affatto, ma la parte che interessa a te è che, dopo tanti anni ad ingoiare la merda ho finalmente l’occasione di farla pagare al mondo ... tutti i miei nemici, le persone che mi hanno fatto del male avranno ciò che si meritano. Anche tu, zio Aaron ... oh, sono anni che io e te abbiamo un contro in sospeso ...>

<Wally, ti prego, pe-per l’amor di Dio ...>

<Fiato sprecato, zio. Oggi pagherai per tutto ...>

Affilati artigli tagliarono ossa tendini e muscoli, trascinando Aaron Williams in un inferno di agonia.

 

***

 

Vin Gonzales arrivò sul posto. Era qui che vivevano gli zii di Wally Williams, ed è qui che lui era cresciuto. Certo il ragazzo non stava più in quella casa, dato i pessimi rapporti che avevano, ma forse loro gli avrebbero potuto dirgli dove trovarlo. Salì fino al loro appartamento, suonò il campanello ma nessuno gli rispose. Solitamente, a quell’ora le coppie di mezza età stanno in casa, pensò. E se fossero usciti a cena fuori? Non c’era modo di prevedere a che ora sarebbero rientrati. Stava per tornare sui suoi passi, quando notò la fuoriuscita del liquido rosso da sotto la porta. La sua esperienza gli fece capire immediatamente di cosa si trattava: spalancò la porta con un calcio, trovandola già aperta, proprio come aveva previsto. Entrò nell’appartamento con la pistola spianata. Avanzava a passo lento, tenendo puntata la canna della sua arma. Vide immediatamente il corpo di Maggie Williams decapitato da cui era fuoriuscito quell’enorme quantità di sangue che aveva ricoperto il pavimento. Distolse lo sguardo, impressionato. Trattenne a stento un coniato di vomito. Per quanto potesse essere abituato alla vista di cadaveri, un corpo senza testa era troppo anche per lui. Ma allo spettacolo che lo attendeva da lì a poco non lo avrebbe preparato nessuna accademia di polizia: una creatura rossa, con dei filamenti che gli fuoriuscivano dal corpo, con i quali teneva Aaron Williams sollevato da terra, mentre con quello che sembrava essere un lungo artiglio ne stava strappando brandelli di carne. La vittima non urlava: probabilmente era morta da tempo ma il suo carnefice infieriva sul suo corpo con disumano sadismo.

Vin non sapeva come reagire. Era preparato per affrontare rapinatori, trafficanti di droga, stupratori ... ma mostri? Nessuno lo aveva mai addestrato a questo! La creatura si voltò a fissarlo: quel volto inumano, con lunghi canini come quelli di una bestia feroce, era a dir poco spaventoso. Pervaso da un senso di terrore e da un istinto di sopravvivenza, Vincent Gonzales aprì il fuoco verso il mostro, svuotandogli addosso mezzo caricatore, ma le pallottole non ne intaccavano quella strana pelle: era come se rimanessero incastrate come pietre in mezzo ad una pozza di fango. Poi all’improvviso lunghi tentacoli cremisi schioccarono in sua direzione, privandolo della sua arma e avvolgendolo.

<Non avresti dovuto impicciarti ...> gli disse quell’essere, sollevandolo come aveva fatto con la sua vittima precedente e puntando contro il suo viso la mano artigliata. Vin era il ritratto della paura.

Sarebbe di certo morto se il Ragno Rosso non avesse fatto il suo provvidenziale ingresso mandando in frantumi la finestra e colpendo alla schiena Carnage con i piedi giunti, distogliendolo dalla sua preda.

<Scappa Vin! Va via da qui, svelto!> gridò il Ragno Rosso, indicandogli la porta. Il poliziotto non esitò e obbedì all’ordine: non si domandò perché il supereroe si trovasse lì e perché sapesse il suo nome; l’unica cosa che fece fu prendere l’uscio correndo di furia. Non poteva certo sapere che Ben lo avesse  seguito di nascosto.

<Bene bene bene.... sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati, Benji. Ma non pensavo così presto.> disse Carnage. Il Rosso cercava di non manifestare emozioni. Sapeva che il simbionte aveva trasmesso tutte le sue memorie a colui con cui s’era unito. D’altronde, alcuni anni fa a New York, lui stesso era rimasto fuso con quel maledetto simbionte, e tutti i suoi ricordi di allora ora appartenevano anche all’alieno.

<Ascoltami Wally, posso aiutarti. Posso fare in modo di separarti da lui, ma tu devi combatterlo ...>

<Separarci? Combatterlo? Tu devi essere impazzito, Reilly ... non mi sono mai sentito così vivo, così potente! Posso eliminare tutti coloro che mi hanno ostacolato! Questo alieno è la soluzione a tutti i miei problemi, la realizzazione di tutti i miei sogni! E tu vorresti che me ne liberassi? Sei più stupido di quanto ti facevo!>

C’era d’aspettarselo. D’altronde, anche prima della fusione con il simbionte, Wally Williams aveva scelto una vita all’insegna della violenza unendosi ad una delle più violente gang della città, i Bloods, e ora che erano unito il parassita alieno ne accresceva gli istinti più brutali, e Wally Washington Williams aveva l’istinto di un assassino. Si avventò verso il Rosso cercando di affondare i suoi affilati artigli nelle sue carni, ma l’esperto supereroe lo evitò con un gran balzo, uscendo fuori dalla finestra e arrampicandosi sul tetto, dove ci sarebbe stato maggior spazio per battersi.

Certo, era sprovvisto del suo senso di ragno, è vero, ma aveva comunque dei riflessi più rapidi di un qualunque essere umano, e reagiva con una velocità ed un’agilità beh ... proporzionale a quella di un ragno. Sarebbero stati sufficienti per sconfiggerlo?  Carnage lo raggiunse in cima alla palazzina pronto a terminare quello che non era riuscito a compiere nell’appartamento. I tentacoli filamentosi che gli spuntavano dalle braccia assunsero la forma di due tomahawk e vennero scagliati verso il Rosso, uno di seguito all’altro, ma entrambi vennero evitati.  Ben pensò ai vantaggi di cui disponeva: una maggiore esperienza e una conoscenza dei suoi punti deboli. Dai lanciaragnatele sui suoi polsi scagliò le sue tele ad impatto, avvolgendolo in un bozzo di tela; questa venne facilmente fatta a brandelli dalle zampe, ma diede al Ragno Rosso il tempo di essergli addosso e compiere il suo attacco: un violento gancio destro alla mandibola, seguito da un calcio. Il suo avversario accusò il colpo. Questa volta non c’era un bambino di quattro anni sotto quel dannato simbionte, per cui non doveva trattenersi. Certo sapeva che non avrebbe mai potuto sconfiggerlo in quel modo. Doveva assolutamente trovare il modo di usare contro di lui il fuoco o degli ultrasuoni, proprio come l’altra volta, [nel num 16] ma per farlo doveva per prima cosa allontanarsi da lì.

<Voglio sentire il tuo sangue caldo spruzzarmi sulle guance! Voglio mandarlo giù come fosse tequila!> diceva Wally Williams, mentre cercava di colpirlo con i suoi artigli. Ben continuava a saltellare continuamente da destra a sinistra cercando di non dargli punti di riferimento. Senza il suo senso di ragno non si sentiva sicuro. Si lanciò dal tetto e attaccandosi alla sua tela planò lontano da là, sapendo che Carnage lo avrebbe inseguito.

<Non fuggire, vigliacco! Torna qui!> gridava, in preda agli impulsi omicidi.

<A modo suo è feroce quando Kasady. Devo portarlo via di qui, in un posto isolato dove nessuno può restare ferito.> pensò il Ragno Rosso accertandosi che l’alieno lo inseguisse. Aveva in mente il posto ideale dove potersi battere con lui, solo che era distava parecchio da lì. Sarebbe riuscito a trascinare Carnage fino a quel luogo?

Il territorio di San Francisco è perlopiù collinare, ma quando plani sopra le strade attaccandoti con le tele ai palazzi non fa molta differenza. Le due figure scarlatte attraversavano il cielo della città, gli abitanti li scrutavano con stupore. Contrariamente ai newyorkesi, per loro uno spettacolo del genere era ancora inusuale e stupefacente. Alcuni di essi si affacciarono alle loro finestre per osservarli più “da vicino”, perlopiù affascinati da quei personaggi così spettacolari.

 Uno di essi però non era dello stesso parere:

<Fottuti mostri!! Andatevene via di qui! Tornatevene da dove siete venuti!>  e impugnando una pistola - troppo facile reperirne una negli Stati Uniti – aprì il fuoco verso il Rosso e Carnage.

Quest’ultimo non amava farsi sparare, visti i suoi trascorsi nella gang, e trovò il gesto alquanto irritante.

<Tu spari a me, pezzo di merda? Ora ti faccio vedere cosa succede a chi cerca di fare lo stronzo con me!> Wally virò a mezz’aria e si diresse verso la finestra dell’improvvisato cowboy, che sbiancò dalla paura quando vide che i suoi colpi non gli facevano nulla.

<NO!>  gridò il Ragno Rosso, lanciandosi dietro ad esso. Riuscì a colpirlo prima che Carnage riuscisse ad avvicinare la sua preda. Si arrampicò sul tetto per distoglierlo da lui, pronto a battersi, ma aveva fatto l’errore di voltargli le spalle, seppur per pochi secondi, e senza il suo senso di ragno ad avvisarlo del pericolo Ben venne colpito da un’artigliata alla schiena che gli procurò un’agonia lancinante. Il Rosso emise un grido per il dolore, e la cosa procurò un brivido di gioia in Carnage.

<Dio si, quant’è bello ... persino meglio di quanto mi aspettassi! Sentirti soffrire è come musica per le mie orecchie! Lo fai così bene .... dai Benji, fammelo sentire ancora!> disse elargendo un altro colpo che gli avrebbe staccato la gamba anziché provocargli tre profondi tagli, se i riflessi del Ragno Rosso non lo avessero parzialmente evitato. La schiena e la gamba erano andati. Era impossibile muoversi con agilità.

Il sangue sgorgava a fiumi dalle ferite, e la cosa eccitava Carnage. Vedere il Ragno Rosso zoppicare e muoversi goffamente lo divertiva. Il supereroe venne colpito una terza volta, stavolta col dorso della mano, che lo scaraventò dall’altra parte del tetto. La vista gli si offuscava, il dolore gli accecava la mente e anche senza il senso di ragno sapeva che la situazione era disperata.

<H-Helen ...> disse con un filo di voce, mentre era sul punto di perdere i sensi. Almeno non avrebbe sofferto. 

Improvvisamente si udì  un grande rumore metallico, seguito un grido disumano, simile a quello dei maiali quando vengono sgozzati. Poi delle forti braccia sollevarono il Ragno Rosso e lo portarono in mezzo alle correnti fredde della notte. Ben si chiese chi fosse talmente forte da poter fare una cosa del genere, poco prima di cadere nell’oblio.

 

 

***

 

 

Quando Ben Reilly si riprese di domandò dove fosse. Si guardò intorno e il luogo non gli diceva nulla. Era una mansarda di una palazzina abbandonata. Da molti elementi, come i dipinti sulle pareti per esempio, si poteva intuire come un tempo fosse stato un ritrovo di una comune hippie. Indossava ancora il costume da Ragno Rosso, ma senza maschera. Sotto gli abiti, c’erano delle garze con cui qualcuno gli aveva bendato le ferite. Si alzò dalla brandina, zoppicando, e affacciandosi dalla finestra vide la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, capendo immediatamente dove si trovasse: era a North Beach, la Little Italy di San Francisco. Rimaneva solo da capire chi lo avesse portato fin lì, praticamente salvandogli la vita. Udì qualcosa provenire dall’altra stanza: qualcuno stava parlottando da solo, in una lingua che non riusciva a decifrare. Non era italiano ... sembrava più ... latino? Si, qualcuno stava recitando una preghiera in latino. Il suo misterioso salvatore, forse. Ma chi era, questo sedicente abate Faria che lo aveva tolto dalle grinfie di Carnage e, soprattutto, come aveva fatto? Seguì la voce arrivando nell’altra stanza:  era messo di spalle, ampie e robuste, per cui non lo vide in faccia, ma non appena questi finì la sua preghiera e richiuse il suo libro, si voltò e immediatamente Ben riconobbe il viso del suo salvatore; un viso che conosceva bene, e che avrebbe riconosciuto fra mille:

<E-Eddie .... Eddie Brock!> gridò incredulo ...

 

Continua ....

 

 

Le Note

 

 

Come vi avevo anticipato nel numero 16, dopo aver recuperato Hobgoblin mi premeva rilanciare anche questo celebre avversario dell’Uomo Ragno, uno dei miei preferiti. Ma come se chi segue le serie ragnesche MiT, Kletus Casady è passato a miglior vita e dunque era necessario doversi inventare un nuovo alias. La mia prima idea era che questi in realtà fosse un altro personaggio apparso in questa serie, ma poi ho preferito inventarmi questo nuovo personaggio, Wally Washington Williams detto 3W un membro dei Bloods, una delle più terribili gang californiane.

 

Una curiosità: inizialmente avevo pensato che Wally facesse parte dei Crips, che spesso indossano il berretto dei San Francisco Giants come simbolo di appartenenza, ma essendo destinato a diventare Carnage, ho pensato che il rosso dei Bloods – la gang rivale dei Crips – fosse più azzeccato, come in un macabro presagio del suo oscuro destino.

 Inoltre i Crips vennero fondati nel 1971 da due tizi di nome Stanley Tookie Williams e Raymond Washington, i cui cognomi mi hanno ispirato per la creazione dell’alias di Carnage II che, come vuole la tradizione cominciata da Stan Lee, ha la doppia iniziale nel nome e nel cognome e come abbiamo visto con Peter Parker, Matt Murdock, Bruce Banner, Stephen Strange e molti altri (compreso il già citato J. Jonah Jameson) funzionano sempre !

 

Wally Washington Williams è per certi versi il “lato oscuro” di Peter Parker (e dunque anche di Ben Reilly) in quanto ha una storia molto simile alla sua ma senza  affetto e pervasa da un’aurea di violenza che fin dalla giovinezza l’ha perseguitato. Rispetto a Cletus Kasady, il classico psicopatico maniaco omicida, ho l’ardire di dire che il mio personaggio sia un po’ più profondo, e spero di cuore che vi sia piaciuto.

 

Ma non si può parlare di Carnage senza citare Venom, il simbionte originale, che è apparso (o meglio, il suo alter ego,  Eddie Brock) nel finale di questo episodio e che sarà il coprotagonista del prossimo. Ma su di lui tornerò nelle note del prossimo episodio.  Posso solo anticiparvi quanto sia molto cambiato rispetto a come forse ve lo ricordate e anche rispetto alla versione americana.

 

 

Per adesso è tutto.

 

Continuate a seguirci!                                                                                                                 

 

 

Carmelo Mobilia.